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L'Accademia dei Concordi di Rovigo e l'Egitto

L'Egitto a Rovigo è legato a due forti personalità del nostro Ottocento: l'esploratore Giovanni Miani da un lato, dall'altro l'imprenditore e uomo d'affari Giuseppe Valsé Pantellini.

Del primo rimane in città solo l'urna, in pieno stile egittizzante, che ne contiene ancora le ceneri, mentre dell'altro vi è una vasta collezione che tramite lui o i suoi amici giunse all'Accademia dei Concordi.

L'intera collezione non è per il momento visibile al pubblico, sebbene essa sia una delle più ricche del Veneto: si costituisce di oltre 600 reperti, di varie tipologie che vanno dagli arredi architettonici, come nel caso di alcuni stipiti di falsa porta databili all'Antico Regno, alle mummie, agli oggetti parte di corredi funerari come cassette, sculture, stele, ushabti, amuleti, collane... un vero tesoro dai mille colori, di recente almeno in parte studiato e restaurato.

 

maschera

Selezione di reperti dall'Accademia dei Concordi di Rovigo: un cofanetto, parte del corredo del principe Iahmes Sapaìr, due statuette funerarie (ushabti), una mummiforme e una in veste di vivente, una parte di sarcofago in legno dipinto.

 

In una mostra, allestita di recente, si è voluto ricollocare alcuni di questi rilievi dando una suggestione di come essi dovevano essere stati percepiti.

 

Stipiti di falsaporta e ipotesi di ricollocamento

Elementi architettonici di falsaporta e loro ipotesi di ricollocamento in occasione della mostra "Egitto in Veneto"
presso il Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo